10 canzoni sulla scuola – Seconda parte

Una playlist sulla scuola per niente...scolastica

Prosegue il racconto musicale del professore Francesco Pugliese, tra punk, rap e…scopritelo leggendo la seconda parte.
I ritardatari possono leggere la prima al link qui in basso senza bisogno di portare la giustificazione

Prima parte

Mentre gli affamati di futuro possono leggere anche la terza

 

Edoardo Bennato – IN FILA PER TE (dall’album I buoni e i cattivi, Italia, 1974)

L’idiosincrasia per l’autoritarismo e per il conformismo tipica della prima fase della carriera di Bennato trova la sua perfetta realizzazione in questo brano, che rappresenta uno dei primi successi dell’artista napoletano. L’esperienza formativa di ogni cittadino viene seguita dall’infanzia fino all’età adulta, dalle preghiere alla scuola elementare fino al servizio militare di leva, che insegnava a diventare “uomini” sparando: ciò che accomuna tutte queste esperienze è l’indifferenza verso le esigenze dei singoli e l’ostilità verso qualsiasi “deviazione” alla norma. Al sistema scolastico viene dunque mossa una critica feroce, il docente trasformato in una maschera fredda e ipocrita, funzionale a trasformare in un ingranaggio della macchina-sistema ogni ragazzo, che, se proprio non riesce a trovare una collocazione nel proprio Paese, deve essere pronto a sacrificarsi ed eventualmente a emigrare.

Pink Floyd – ANOTHER BRICK IN THE WALL pt. II (dall’album The Wall, UK, 1979)

In questa selezione, è assolutamente d’obbligo la citazione per quello che, con tutta probabilità, è il primo brano che viene in mente quando si pensa a una canzone sulla scuola: “hey, teacher, leave us kids alone!” (“ehi, insegnante, lascia in pace noi ragazzi!”) è il verso che immediatamente sovverrebbe ai più, nel mondo. In realtà, denudata dal funky frizzante che ne caratterizza la parte musicale, Another brick in the wall pt. II (“Un altro mattone nel muro”) è un episodio del doloroso racconto costituito dall’intero album The Wall, ossia la storia di Pink, una rockstar le cui traumatiche esperienze, vissute fin da bambino, lo portano a costruirsi un muro psicologico entro cui rinchiudersi.
Per quanto riguarda il brano preso in considerazione, il protagonista, che ha vissuto come una violenza il brutale autoritarismo del sistema scolastico (un altro mattone che si inserisce nel suo muro, appunto) sogna il giorno in cui gli studenti insorgeranno contro gli insegnanti, distruggendo le classi con i martelli e dando fuoco agli edifici (come viene mostrato nel cartone animato del videoclip).

Caparezza – LA MIA PARTE INTOLLERANTE (dall’album Habemus Capa, Italia, 2006)

La mia parte intollerante, primo singolo, di discreto successo radiofonico, estratto dall’Lp Habemus Capa del 2006 è una canzone interamente ambientata in una turbolenta classe di un istituto tecnico ed è sicuramente autobiografica, visto che Caparezza frequentò proprio quella scuola.
Con la consueta, funambolica maestria compositiva, il rapper “eretico” ci catapulta in “una classe di classici figli di…”, in cui l’individuo che non si integra in una massa che si cura unicamente dell’esteriorità rimane isolato e disprezzato. Chi non mostra propensioni per lo sport, per la caccia alle donne e per l’abbigliamento alla moda è fuori da ogni discussione. I bulli, che sfogano le loro frustrazioni su quelli che ritengono più deboli, sono rispettati ancor più che temuti. Non va perduta però la stima in sé stessi, bisogna, anzi, essere fieri della propria diversità in un contesto tanto mediocre. Gli insegnanti non vengono mai citati e forse questo dovrebbe farci riflettere su quanto poco risultiamo influenti nelle vite dei nostri alunni.

Ramones – ROCK ‘N’ ROLL HIGH SCHOOL (dall’album/colonna sonora Rock ‘n’ Roll High School, Usa, 1979)

Anche i “fratelli” Ramones (i membri del gruppo adottavano tutti lo stesso cognome d’arte: Ramone, appunto), la più importante band della prima ondata punk americana, hanno nel loro repertorio un brano sulla scuola, tratto dalla colonna sonora dell’omonimo film, nel quale non rinunciano a nessuno dei tratti tipici dei propri pezzi: strofe brevi e semplicissime, ritornello e cori ripetuti fino alla noia, ribellismo senza una causa, spirito da teenager americano “allupato”. Tuttavia, a mio avviso, ciò che ha consentito ai Ramones di diventare uno dei gruppi più amati al mondo e li rende degni di citazione in questa sede è l’irresistibile auto-ironia, che spesso ne rivela una capacità di analisi insospettata, e, nel caso specifico di Rock ‘n’ Roll High School, la rappresentazione “senza filtro” della scuola vista con gli occhi di quei ragazzi che, per vari motivi, non riescono o non vogliono adeguarsi al ruolo che viene loro richiesto in classe e che rifiutano di piegarsi all’autoritarismo di docenti e dirigenti, che, specie in quei tempi, poteva essere davvero immotivato e opprimente.

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Laureato in Lettere Moderne, docente abilitato in italiano, latino, storia e geografia. Una grande passione per il Rock Alternativo e, in particolare, per la New Wave dei primi anni ’80, pur non trascurando cinema e letteratura. Ama viaggiare e ancor di più pianificare il viaggio, fantasticando per ore sull’atlante. Trascorre i pomeriggi tra documentari sugli “Anni di Piombo” e servizi televisivi di calcio d’epoca.
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