Happy Blue Monday everybody! Felice triste Lunedì a tutti!

Hello world e felice Lunedì! Felice Lunedì?! Well, tecnicamente secondo gli inglesi, il terzo lunedì di Gennaio è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. E la denominazione non...

Hello world e felice Lunedì! Felice Lunedì?!

Well, tecnicamente secondo gli inglesi, il terzo lunedì di Gennaio è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno.

E la denominazione non sembra essere un capriccio, giacché le spiegazioni sono molteplici, dalle condizioni metereologiche sfavorevoli alle giornate corte, dal senso di colpa per aver speso troppo durante le vacanze al giro vita aumentato inesorabilmente (e hai voglia a trattenere il fiato in ufficio, le colleghe hanno lo sguardo attento).

In Gran Bretagna, il numero di assenze dal lavoro in questa giornata aumenta in maniera cospicua: potere della tristezza.

Gli psicologi consigliano di fare sport, noi di ETN di guardare la malinconia come una fonte di ispirazione per scrivere una poesia alla persona che amate e approfittare del blue per dipingervi la faccia e le mani.

Il tutto, ovviamente,  restando connessi!


Hello world and happy Monday! Happy Monday?!

Well, according to the British, the third Monday of January is called the Blue Monday, the saddest day of the year.

And the name is not a whim, because explanations are varied, from the unfavorable weather conditions to the short days, from the guilt for having spent too much during the Christmas holidays to your increased waistline (and it’s useless to hold your breath in the office, you can’t escape your colleagues’ keen eyes).

In Britain, the number of absences from work on this day increases conspicuously: the power of sadness.

Psychologists advise to play sports; at ETN our advice is to look at melancholy as a source of inspiration to write a poem to the person you love and take advantage of the blue to paint your face and hands.

All this, of course, staying tuned!

 

 

 

 

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Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha vissuto a Torino, Barcellona, Valencia e Londra.
Appassionato di musica, letteratura, ricordi e sguardi fragorosi, in “Do you know that” scrive di elenchi, curiosità, consigli e viaggi (veri e immaginati).

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