Sofia, città da visitare a partire da 4 segni particolari

Sofia, città da visitare e da leggere in controluce. Che tu rimanga in città per 24 ore, per 1 mese o per 1 anno, il profumo di Sofia ti...

Sofia, città da visitare e da leggere in controluce. Che tu rimanga in città per 24 ore, per 1 mese o per 1 anno, il profumo di Sofia ti avvolge fin da subito: è il profumo della porta dell’oriente.

 

Lo senti subito quanto è speciale Sofia, città da visitare e da ascoltare. Qui tutti i sensi si tendono a cogliere l’infinità di storie che percorrono le strade della capitale bulgara da est a ovest e ritorno. Ma Sofia è anche capitale di segreti e curiosità, che spesso sfuggono all’attenzione di chi non ha la pazienza di farsi prendere per mano da questa città timida e regale.

 

La città di Sofia ha, infatti, 4 particolarità da raccontare a chi sa ascoltare e a chi la sceglie per trascorrervi un periodo di studio o di lavoro.

Un viaggio a Sofia, dunque, non può dirsi completo senza aver messo in valigia i suoi 4 segreti più caratteristici.

 

Partiamo?

 

Sofia, Bulgaria: porta dell’oriente

Sofia è una città da visitare sicuramente perché la sua posizione tra oriente e occidente si riversa nelle sue architetture, nella sua musica, nel suo folklore, nel sorriso dei suoi abitanti, nei libri esposti sulle bancarelle dei mercati

Ma anche nel suo nome. Non tutti, infatti, sanno che…

 

Curiosità n.1: Sofia, città da visitare, 6 nomi da pronunciare

Nella sua lunga storia, la città di Sofia ha cambiato nome 6 volte. Il primo insediamento risale al secondo o terzo millennio prima di Cristo ad opera dei Serdi, e per questo motivo il primo nome della capitale bulgara fu Serdica

 

Tra il 98 e il 117 d.C. Traiano la ribattezzò Ulpia Serdica, ma nell’809 il re bulgaro Krum le diede nome Sedrets.

 

Ma la storia del nome di Sofia non era ancora finita, perché sotto l’Impero Bizantino il nome cambiò ancora in Triaditsa. Quando la città tornò bulgara, il nome cambiò in Sredrec.

 

Nel 1300 circa, si arrivò a Sofia, scelto per il suo significato greco “saggezza”.

 

Curiosità n.2: Leoni nel portafogli

La moneta locale si chiama lev e significa “leone”. Il lev è stato introdotto alla fine del 1800 e attualmente equivale a 0,51 euro. La Bulgaria, dunque, è il paese in cui l’equiparazione tra euro e monenìta locale è estremamente facile e calcolabile anche con i rudimenti della matematica.

 

Curiosità n.3: sì o no? Deciditi!

Ecco una cosa da reimparare dal principio: come dire sì oppure no con la testa. Durante un viaggio a Sofia, questa è un’abilità che viene resettata del tutto, e per un semplice motivo: comunicare a gesti non è così facile come si potrebbe pensare, come abbiamo raccontato anche qui.

I bulgari, infatti, annuiscono per dire no e scuotono il capo per dire sì. Quindi il consiglio è: pensa fuori dagli schemi precostituiti, che comunque fa sempre bene!

 

La statua sbagliata

All’incrocio tra Boulevard Knyaginya e Boulevard Todor Alexandrov, sorge una bellissima statua di donna dove un tempo sorgeva la statua di Stalin. L’opera rappresenterebbe Santa Sofia, se non fosse che… c’è qualcosa che non quadra!

 

Innanzitutto, la santa in questione non dà il nome alla città, dal momento che il toponimo è di derivazione greca classica.

In secondo luogo, le forme della statua appaiono un po’ troppo audaci rispetto all’iconografia tradizionale.

In terzo luogo, Santa Sofia ha un gufo poggiato sul braccio e una corona d’alloro in una mano: due simboli pagani che la tradizione olimpica identifica come tipici della dea Atèna.

 

Dato che la statua sembrava tutto tranne che “azzeccata”, negli anni si è cercato di conciliare la sua presenza con la città stessa. Ad esempio, si è avanzata l’ipotesi che la statua non rappresenti Santa Sofia, ma una bella donna che simboleggia la bellezza della città. La corona d’allora potrebbe simboleggiare la vittoria contro la sorte avversa, rappresentata dal gufo. Insomma, la storia di questa statua è forse ancora tutta da scrivere.

 

Sofia, bellezza (ancora) per pochi

Sofia è sicuramente una città culturalmente stimolante. Abbiamo imparato a conoscerla con il nostro lavoro in agenzia, e abbiamo finito per innamorarci di come si vive qui.

 

Ci sono tantissime gallerie d’arte e musei, ristoranti raffinati, locali dove gustare una birra e ascoltare musica dal vivo

E’ una città che finalmente sta vivendo una timida ripresa economica dopo un lungo periodo di governi filo-sovietici e, dunque, si sta aprendo al mondo. 

Prima che diventi una meta del turismo di massa, quindi, rimane ancora un piccolo scrigno incantato da godersi in lungo e in largo.

 

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