I servizi per l’infanzia al tempo del coronavirus: perché è importante sostenere il settore e formare al meglio le figure professionali

“Le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Ma, anzitutto per voi, ragazzi; per i vostri insegnanti; per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste...

“Le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Ma, anzitutto per voi, ragazzi; per i vostri insegnanti; per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste comunità.” […] “La scuola non è soltanto il luogo dell’apprendimento. È la vostra dimensione sociale fondamentale, nella quale, assieme al sapere e alla conoscenza, cresce e si sviluppa – anche nella relazione con gli altri, con i compagni, con i vostri insegnanti – la personalità di ognuno di voi. Cioè quel che sarete nella vostra vita futura”.

Queste sono state le parole del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella pronunciate ad aprile in relazione alla situazione complicata e difficile delle scuole e dei centri educativi in Italia per via del coronavirus: la chiusura delle scuole (compresi nidi e scuole dell’infanzia) è sicuramente una ferita per tutti, ma lo è soprattutto e maggiormente per i bambini e i ragazzi. Il tema è importante e delicato se si pensa a quelle che potrebbero essere le conseguenze dell’isolamento sociale e della chiusura degli spazi educativi sui bambini e sui ragazzi: la frequenza dei nidi, delle scuole per l’infanzia e delle scuole in generale è uno dei modi più efficaci per contrastare conseguenze negative, fra cui quelle che riguardano il rischio di peggioramento della povertà educativa, il basso rendimento scolastico e la dispersione scolastica.

In questa fase così particolare e complessa, dobbiamo sempre ricordarci che il sistema educativo e scolastico italiano si rifà e pone le sue basi sui diritti costituzionali dei bambini e dei ragazzi a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse in ugual modo per provvedere fin dai primi anni di vita al pieno sviluppo delle capacità cognitive e per contrastare da subito le disuguaglianze che possono verificarsi già all’inizio dell’ istruzione scolastica.

In questo momento delicato, si devono affrontare alcuni nodi cruciali in questo settore, che sono: i bisogni educativi e di socialità dei bambini, il rischio di impoverimento dell’offerta di servizi educativi per l’infanzia e i problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori.

Dunque investire sull’educazione e sull’istruzione è e sarà una priorità ancora di più da oggi in poi, anche perché investire fin dall’educazione per la prima infanzia significa anche un maggiore ritorno e una significativa ricaduta sul piano dello sviluppo cognitivo e umano delle persone.

Per tutto questo diventano ancora più rilevanti le professioni legate al mondo dell’infanzia, un mondo fatto di piccole ma grandi cose con le sue tante sfumature e le sue tante fasi di crescita e sviluppo. Sono profili professionali che seguono percorsi formativi impegnativi che spaziano in diversi settori attraverso una formazione specifica con anche tante attività diversificate, come quelle di tirocinio e stage. Infatti le figure che lavorano con i bambini, oltre ad avere una particolare attitudine e vocazione e tanta passione, devono conoscere e acquisire varie competenze su diversi livelli di conoscenza : saper costruire attività ludico-ricreative e di animazione, saper elaborare progetti educativi, saper gestire gli aspetti legati  all’alimentazione e all’igiene dei bambini, saper dare assistenza in situazioni che ne necessitano, prendersi cura e vigilare sempre su tutti i bambini, ma anche elementi di primo soccorso, conoscenze approfondite sullo sviluppo sociale, linguistico, cognitivo e emozionale del bambino, infine nozioni di psicologia e pedagogia.

Bisogna considerare inoltre che gli asili nido, le scuole materne e in generale tutte le strutture legate al settore dei servizi educativi per l’infanzia sono molto diffuse e radicate sui territori e molto richieste dai genitori e in particolare da famiglie con genitori che lavorano entrambi. Queste realtà più o meno piccole costituiscono realtà lavorative di grande responsabilità e preparazione e allo stesso tempo di grande passione per questo lavoro, ma rappresentano anche per le nostre società un punto di riferimento certo e imprescindibile come sostegno alle famiglie nell’educazione infantile, come supporto e guida per la crescita dei bambini, soprattutto nel mondo di oggi, per le nostre famiglie, per i nostri bambini, per il nostro futuro.

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Laureata in lettere moderne, con la passione per la cultura classica, i gialli e gli animali. Un paio di anni fa ha ‘adottato’ a distanza un meraviglioso bimbo etiope di 5 anni di nome Emmanuel, a cui pensa tutti i giorni e a cui augura una vita felice e serena. Vive a Potenza, dove passa le sue giornate con la sua famiglia in compagnia di Miss Marple, Jessica Fletcher e tanti cani e gatti.
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