Malaga, Spagna da brivido: quando Spagna non fa rima con sole

Malaga, Spagna, sole, mare, movida. No, un attimo, facciamo marcia indietro. Perché la Spagna in cui ci stiamo per addentrare non è il solare e ridente paese sormontato da cieli azzurri a perdita d’occhio, strade super affollate e 30 gradi a ottobre. E proprio da Malaga questo non ce lo aspettavamo.

Malaga, Spagna, sole, mare, movida. No, un attimo, facciamo marcia indietro. Perché la Spagna in cui ci stiamo per addentrare non è il solare e ridente paese sormontato da cieli azzurri a perdita d’occhio, strade super affollate e 30 gradi a ottobre. E proprio da Malaga questo non ce lo aspettavamo.

 

Malaga, Spagna: la prima cosa che viene in mente è l’accecante estate, i colori, le notti profumate. Sì, certo, Malaga e tutto questo. Tuttavia…

Vivere a Malaga significa anche trovarsi improvvisamente immersi in atmosfere inquietanti. Sì, perché tutto si penserebbe di Malaga tranne che abbia dei lati oscuri, e invece…

 

Sono storie che abbiamo raccolto in occasione dell’ultimo Halloween e che ci hanno letteralmente spiazzato.

 

Fantasmi, esseri misteriosi e fenomeni paranormali: le vie della città andalusa pullulano di leggende terrificanti.

 

E anche se Malaga e Spagna non sembrano propriamente le location horror a cui siamo abituati, ecco 3 storie da brivido ambientate nella assolatissima città andalusa.

 

 I Fantasmi di San Miguel 

 

Il cimitero di San Miguel sembrerebbe avere un’intensa attività di apparizioni spettrali. Le storie e le leggende ambientate in questa piccola necropoli si sprecano, ma ce ne sono 2 particolarmente interessanti.

 

 La storia di Jane Bowles

 

Jane Bowles era una scrittrice americana che riposa nel camposanto dal 1973.

 

Il 4 Maggio 2008, un piccolo gruppo si riunì per renderle omaggio nell’anniversario della sua morte. Una quindicina di persone che si conoscevano tutte tra loro. Tutte, tranne una. Una donna che vestiva a lutto e aveva lo sguardo un po’ assente. Ma soprattutto, una donna che somigliava tantissimo alla defunta autrice. Quando si accorsero della strana presenza, i convenuti cercarono di accertarne l’identità, ma non fecero in tempo, perché la donna girò attorno al pantheon e scomparve, diretta verso la zona in cui sono sepolti gli artisti e gli scrittori malagueñi.

La cercarono per ore, ma invano: era semplicemente svanita nel nulla. 

 

La notizia si diffuse e giunse alle orecchie di chi visitava la tomba della Bowles ogni anno. E furono proprio gli habitué della sepoltura ad alzare le spalle con sufficienza e a dire: “Tranquilli, Jane torna sempre a farci visita nell’anniversario della sua morte”. 

 

 

 

La storia di Antoñito

 

Malaga, Spagna e bambini: che c’entra questo trittico di nomi con una storia del terrore? E’ presto detto.

 

Questa è la storia di Antoñito, un bimbo morto di leucemia a soli 2 anni.

 

Nel 1985 José Fernandez, il monaco responsabile della cappella del cimitero, decise di trascorrervi un paio di notti, dal momento che a casa sua stavano facendo dei lavori di ristrutturazione e non sapere dove dormire altrimenti.

Nel mezzo del sonno, il monaco udì la voce di un bambino che chiamava “mamma, mamma”

All’inizio, la scambiò per il miagolio di un gatto, quindi uscì per cercarlo. A quel punto, notò che il lamento si faceva via via sempre più forte e distinto man mano che si avvicinava ad una tomba.

 

Il giorno dopo, consultando i documenti del cimitero, scoprì che in quella nicchia riposavano i resti del piccolo Antoñito.

 

Per i giorni e le notti successive, il bimbo continuò a chiamare e a lamentarsi, tanto che il monaco decise di consultare una veggente.

La veggente gli disse che il bambino aveva bisogno di caramelle per addolcirsi l’anima, dal momento che aveva sofferto tanto nel corso della sua breve vita. 

 

Da allora, sono molte le persone che lasciano dolcetti e caramelle sulla tomba del bambino. E si narra che, il giorno dopo, le ritrovino sempre scartate e mangiucchiate. 

 

 

La bestia di Capuchinos 

 

Il 4 Febbraio del 1966 la televisione di Stato e tutte le testate nazionali parlavano di Malaga, a causa di uno stranissimo episodio avvenuto a Calle Alta, una stradina laterale di Calle Dos Aceras, in prossimità del quartiere di Capuchinos

 

Trinidad Gómez, una giovane casalinga che abitava al numero 23 di Calle Alta, stava preparando il pranzo nel patio di casa, quando aprì la credenza e strillò coma una matta.

 

Quello che Trinidad vide ci richiama alla mente una scena di Ghostbusters, eppure sembra accaduta davvero. 

 

Davanti a lei c’era, infatti, “un animale di circa un metro di altezza, magro, coperto di lunghi peli marroni, con una testa di sembianze umane”. Aveva gli occhi iniettati di sangue e una bocca enorme da cui uscivano due zanne.

Trinidad raccontò ai giornalisti che il mostro era poi scappato saltando di tetto in tetto, fino a scomparire.

 

Vicini e forze dell’ordine pattugliarono la strada per giorni, ma della bestia si perse ogni traccia. Ad oggi, ancora non è chiaro se si trattasse di una specie di scimmia scappata da un circo o forse addirittura di una persona con una qualche deformità fisica. 

 

 

La Leggenda di Cortijo Jurado

 

Il Cortijo Jurado è una tenuta agricolo-borghese del XIX secolo conosciuta come “la casa incantata più famosa di Spagna”.

Da decenni, viene visitata da giornalisti, curiosi, appassionati e studiosi di fenomeni paranormali.

E capita che qualcuno incorra in qualche brutta avventura.

 

E’ il caso di Julio Vázquez, un ragazzo di 20 anni che andò a visitare la tenuta con alcuni amici, in cerca di avventure. La sua sventatezza fu punita, dato che cadde in un pozzo di oltre 30 metri di profondità e finì sulla sedia a rotelle. 

 

Gli strani rumori e i fuochi fatui infestano le notti nei pressi della tenuta sono stati collegati alla misteriosa sparizione di cinque ragazze tra il 1890 e il 1920: i corpi di tutte e 5 sono stati rinvenuti vicino al Cortijo Jurado, con evidenti segni di tortura.

 

Ma c’è anche chi li associa alle fucilazioni che ebbero luogo nei dintorni durante la Guerra Civile, quando l’edificio venne usato contemporaneamente come ospedale e prigione.

 

 

Malaga da brivido…o forse no

 

Vivere e studiare a Malaga è un’esperienza che resta nel cuore, soprattutto se si apre la mente ad accogliere luci e ombre di un paese e del suo popolo. E accogliere Malaga è veramente facile.

Allegra per natura, Malaga sembra nascondere timori e paure del futuro e del passato sotto una coltre di sole e di musica.

 

Ma, a conoscerla bene e a frequentare le sue strade tutti i giorni come succede a noi dall’osservatorio privilegiato della nostra agenzia, Malaga (e la Spagna) sono il làscito sempre vivo di una grande cultura che ti insegna a saperti modellare sulle opportunità: la civiltà frastagliata e inclusiva del Mediterraneo.

 

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