Manchester, un abbraccio per spaventare la paura

Love is the answer (John Lennon – Mind Games)

Manchester, 4 giugno: due settimane dopo l’attentato del 22 maggio, il giorno dopo l’ennesimo smacco a Londra e alle nostre consuetudini, al mare di tranquillità, le nostre esistenze messe a dura prova, la nostra quotidianità, il ristorante e il concerto, nulla è più ordinario, in questi crazy days bisogna lottare per conquistarsi uno scampolo di normalità, tenere la paura fuori dalla porta.

Manchester, 4 giugno, Ariana Grande e il suo coraggioso “no surrender”, nessuna resa.

L’Old Trafford Cricket Ground è il teatro dello show di beneficenza voluto dalla popstar americana a sostegno delle vittime dell’attentato suicida del 22 maggio. 

Dopo i fatti di Londra. Soprattutto dopo i fatti di Londra.

Il cast è eccezionale:

Marcus Mumford, Take That e Robbie Williams, Justin Bieber, Coldplay, Katy Perry, Miley Cyrus, Pharrell Williams, Usher, Imogen Heap the Black Eyed Peas, Niall Horan

La risposta del pubblico anche: 50 mila ragazzi, one love, l’odio lo lasciamo a chi non ha di meglio da fare, l’odio è per le vite agre, per i cuori avvizziti.

50 mila persone, un unico abbraccio per spaventare la paura, per riappropriarsi delle emozioni in un rito collettivo, per rimediare alle magagne di questi tempi moderni.

Gli U2 in collegamento video “il nostro cuore è con voi”, Robbie Williams incita la folla, Angels per le povere vittime e per ribadire che “I know that life won’t break me”.

Chris Martin dei Coldplay insieme a Liam Gallagher, ospite a sorpresa con la sua andatura sfrontata e il parka d’ordinanza: guarda la paura negli occhi ed è lei ad abbassare lo sguardo.  Insieme cantano Live Forever, memorabile inno per far crescere giardini e certezze, nonostante i tanti “maybe”.

Il pubblico si unisce al coro e si impossessa del diritto di cantare senza preoccupazioni: stonati, alla luna, nell’orecchio della fidanzata per un selfie di condivisa immortalità.

Manchester c’è; il mondo osserva con la mano sul cuore.

Il messaggio è forte e chiaro: è ora di tornare a far splendere questi giorni folli.

 

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Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha vissuto a Torino, Barcellona, Valencia e Londra.
Appassionato di musica, letteratura, ricordi e sguardi fragorosi, in “Do you know that” scrive di elenchi, curiosità, consigli e viaggi (veri e immaginati).

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