Sviluppo sostenibile: eventi, visioni e strategie per ripartire

Le iniziative, i dibattiti e i confronti sullo sviluppo sostenibile e su come l’uomo può dare il suo contributo sempre di più e sempre più consapevolmente alla tutela dell’ambiente...

Le iniziative, i dibattiti e i confronti sullo sviluppo sostenibile e su come l’uomo può dare il suo contributo sempre di più e sempre più consapevolmente alla tutela dell’ambiente non si possono e non si devono fermare nonostante questo momento di emergenza e di grande difficoltà per tutti. Una delle occasioni più importanti in questo senso è stato sicuramente il SUM, ossia il Simposio sull’Urban Mining e l’economia circolare, inizialmente pensato per svolgersi in presenza ma che quest’anno si è tenuto in forma virtuale dal 18 al 20 novembre.

Questo evento è organizzato dall’ IWWG (International Waste Working Group) con il supporto scientifico dell’Università di Padova, di Bologna e di altre prestigiose università italiane e straniere. L’ IWWG è stato istituito nel 2002 ed è un forum rivolto alla comunità scientifica e professionale nato con lo scopo sia di promuovere lo sviluppo scientifico sia di rispondere all’esigenza di promozione e diffusione internazionale dei nuovi sviluppi nel settore della gestione dei rifiuti integrata e sostenibile.

L’obiettivo del SUM è quello di continuare a favorire la diffusione della conoscenza scientifica, favorendo e incentivando soluzioni innovative per la condivisione e la presentazione di lavori di ricerca, best practice, casi di studio, ma anche per il networking e l’incontro fra esperti e studiosi del settore.

Tra i numerosi temi che sono stai trattati e approfonditi vi sono: fonti e caratterizzazione delle risorse nelle aree urbane, tecnologie per l’estrazione dei materiali, raccolta differenziata, percorsi di riciclo dei rifiuti, recupero delle aree urbane dismesse e abbandonate, aspetti economici e legali, economia circolare nei Paesi in via di sviluppo.

Alla fine del mese di novembre avrebbe dovuto svolgersi anche “Fa’ la cosa giusta”, che è la prima e la più grande fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili. Questa fiera, nata nel 2004 da un progetto della casa editrice Terre di Mezzo, ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale italiano.

Quest’anno si è svolta online con tanti appuntamenti in diretta sul sito web e sui canali social Facebook e Youtube e anche con numerosi webinar dal 20 al 29 novembre, vertendo su 3 focus tematici:

  • Ripartire dai territori: un ciclo d’incontri per capire come rinascono i territori dimenticati e come progetti turistici lungimiranti e le piccole imprese locali contribuiscano a far rifiorire il nostro Paese.
  • Ecosistemi e Innovazioni: appuntamenti proposti per leggere insieme la salute del nostro Pianeta e comprendere il potenziale dell’innovazione scientifica.
  • Covid-19: come rileggere la società, approfondimenti su come è mutato il tessuto sociale ed economico negli ultimi mesi.

(www.falacosagiusta.org)

La diffusione del coronavirus e la conseguente pandemia scatenatasi si può dire che hanno accelerato la necessità di una visione unitaria per elaborare e implementare strategie e strumenti che vadano verso uno sviluppo economico, sociale e ambientale attento e rispettoso delle strettissime interconnessioni fra l’uomo e il pianeta su cui vive.

Infatti la gestione di questa emergenza sanitaria, così come quella dei cambiamenti climatici e più in generale della sostenibilità in senso ampio, deve necessariamente essere legata alla visione di uno sviluppo che sia quindi orientato alla sostenibilità e che sia uguale per tutti gli esseri umani senza differenze e discriminazioni.

Ciò richiede però una solida cooperazione tra vari livelli, dal globale al locale, per elaborare e mettere in campo azioni e strategie che tengano conto delle ricadute di diverso tipo anche a lungo termine, che includano la collaborazione fra esperti e studiosi dei diversi ambiti e che coinvolgano la partecipazione della società civile e dunque di ogni singolo cittadino.

“La crisi sistemica causata dalla pandemia non può essere analizzata, quindi, senza tralasciare le implicazioni in termini di sostenibilità. Il benessere delle generazioni future dipende dallo stock di attività lasciato dall’attuale generazione, inclusi capitale economico (fisico, conoscenza, finanziario), capitale naturale (risorse energetiche e minerali, terra ed ecosistemi, acqua, aria qualità e clima), capitale umano (lavoro, istruzione e salute) e capitale sociale (fiducia e istituzioni). La sfida è bilanciare la natura a lungo termine e trasformativa degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e le sfide a breve termine che spesso hanno la priorità, se non addirittura carattere di urgenza, quali la pandemia.” (Rapporto SDGs – Istat 2020)

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Laureata in lettere moderne, con la passione per la cultura classica, i gialli e gli animali. Un paio di anni fa ha ‘adottato’ a distanza un meraviglioso bimbo etiope di 5 anni di nome Emmanuel, a cui pensa tutti i giorni e a cui augura una vita felice e serena. Vive a Potenza, dove passa le sue giornate con la sua famiglia in compagnia di Miss Marple, Jessica Fletcher e tanti cani e gatti.

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