Perché sviluppare le soft skills nella formazione degli studenti?

In un mondo sempre più tecnologico e conformista, il mercato del lavoro è alla costante ricerca di elementi che fanno la differenza. Per molti anni, tutte le risorse economiche...

In un mondo sempre più tecnologico e conformista, il mercato del lavoro è alla costante ricerca di elementi che fanno la differenza. Per molti anni, tutte le risorse economiche sono state concentrate su cose “tangibili” e “materiali”, come prodotti, strumenti e soldi, che permettevano alle aziende di svolgere compiti nel modo più veloce possibile. Oggigiorno, il mercato del lavoro, piuttosto che concentrarsi sulle “cose”, ha spostato la sua attenzione sulle risorse “intangibili” o “immateriali”: l’uomo. Persone con talento, e il loro rendimento nell’ambiente lavorativo, diventano le risorse più proficue su cui investire.  Per questo motivo le  competenze intrinseche ed estrinseche, direttamente connesse alla comunicazione, alla psicologia, al comportamento e alle relazioni con la società, sono elementi sempre più importanti nell’ambiente lavorativo.

Poiché l’attenzione è, dunque, sull’individuo, il settore dell’istruzione gioca un ruolo fondamentale nel costruire e sviluppare queste competenze e preparare gli studenti per le sfide future.

Le soft skill, o competenze trasversali sono fattori intrinseci dell’uomo,  ma a volte alcune di esse possono già essere parte della natura di qualcuno, come nel caso della creatività o dell’empatia, mentre altre possono  essere affinate grazie ad attività realizzate dagli educatori. Per questo motivo, il settore delle arti dello spettacolo dovrebbe essere costantemente correlato al campo dell’istruzione. Molte ricerche  evidenziano che lavorare sul comportamento psicologico degli studenti, attraverso queste discipline, aiuta a creare stili di vita e personalità che possono risultare utili nella carriera futura. Infatti, le arti dello spettacolo da sempre investigano limiti e opportunità della comunicazione. Una grande artista come Marina Abramović ha incentrato tutta la sua carriera sullo studio dei mezzi comunicativi, stabilendo un dialogo con il suo pubblico, attraverso tecniche come l’ascolto attivo, il linguaggio del corpo, l’uso del corretto tono di voce, tutti strumenti utili a migliorare l’efficacia della comunicazione e, di conseguenza, le relazioni. Molte teorie evidenziano come queste discipline, se insegnate a scuola, possano generare benefici per gli studenti, sia nella vita privata che in quella lavorativa, imparando a difendere la propria opinione e a migliorare l’autoconsapevolezza. Oltre alla comunicazione, Shelley Duval and Robert Wicklund descrivono l’ autoconsapevolezza  come il momento esatto in cui gli individui focalizzano l’attenzione su stessi e sui propri valori e comportamenti, valutando se questi siano adeguati all’ambiente circostante e se le persone si sentano insoddisfatte nel momento in cui questi valori non risultino bilanciati. Perciò, Eurich suddivide l’autoconsapevolezza  in interna ed esterna, e descrive come in diverse culture sia già parte del proprio stile di vita.

Quando l’autoconsapevolezza evolve, la motivazione si rafforza. Mullins la descrive come una “forza che spinge le persone ad impegnarsi per raggiungere i propri obbiettivi”. Sotto un profilo psicologico, le mente umana è calibrata sul raggiungere determinati scopi, per questo gli individui stabiliscono obiettivi ogni giorno, mossi o da un bisogno e dal raggiungimento di una meta. Inoltre, i ricercatori sottolineano che la motivazione ha diversi livelli e ognuno di essi influenza le azioni delle persone, per poi suddividerli in motivatori esterni ed interni: il primo include tutti riconoscimenti tangibili  (ad esempio un buon voto ad un esame), il secondo comprende tutti i riconoscimenti intangibili, che si originano nella sfera psicologica (ad esempio  il senso di sfida, la soddisfazione ecc…). I motivatori intrinseci accrescono internamente la personalità, per questo gli insegnanti giocano un ruolo fondamentale nel piantare il seme della motivazione. 

Un’altra soft skill spesso sottostimata è l’empatia. Insieme alla motivazione, le radici dell’empatia possono già essere presenti nella natura dell’individuo, oppure possono scaturire da fattori esterni, come ad esempio il prendersi cura dell’ambiente o delle persone vulnerabili. Invece, il termine diversità è declinata nei suoi diversi significati, che integra gender e razza, legandosi talvolta anche all’ambiente e alla disabilità;  infatti le sfide che vedono protagonisti i Paesi di tutto il mondo sono focalizzate sull’essere più green e inclusivi. 

Tutte queste competenze sottolineano che le persone sono parte di una società e che gli uomini sono nati come creature socievoli. Per questo il lavoro di squadra è una soft skill essenziale da sviluppare. In passato, il taylorismo si concentrava sul singolo movimento, con lo scopo di svolgere compiti simili alle macchine nel minor tempo possibile, ma ora l’attenzione si concentra sull’implementazione della collaborazione e cooperazione, per creare fiducia e un’atmosfera confortevole tra lavoratori, che hanno diverse personalità, punti di forza e obiettivi di vita. 

Per mantenere la propria identità in una squadra, la creatività diventa una soft skill essenziale, probabilmente la più importante, che gli educatori devono sviluppare. Il ricercatore Robison critica molto quanto l’attuale  istruzione, che tende ad omogenizzare gli studenti, credendo che la matematica e la scrittura siano più importanti di qualsiasi altra disciplina. Inoltre, aggiunge, che l’istruzione ha bisogno di una rivoluzione, poiché la scuola dovrebbe dare più spazio alle attività di gruppo, ai laboratori e alle attività pratiche. Dato che i laboratori o qualsiasi attività pratica allenano la mente a pensare fuori dagli schemi e scatenano nuove idee, la creatività diventa utile anche per per sviluppare la flessibilitàsia psicologica che tecnica. Infatti, i datori di lavoro focalizzano l’attenzione sui lavoratori che si rendono disponibili ad imparare nuove competenze. Il cosiddetto “apprendimento per imparare nuove competenze” descrive il desiderio di imparare cose nuove proprio degli studenti, mentre gli educatori provano a piantare il seme della curiosità e aumentare le abilità, stimolandoli o interrogandoli sul proprio pensiero. Questo può risultare come il primo passo per raggiungere il pensiero critico, una soft skill che fa vedere le cose in modo chiaro e razionale e consente di comprendere le connessioni logiche. Gli insegnati dovrebbero adattare i metodi di insegnamento e inculcare agli studenti metodi per essere ben informati e mantenere una mente aperta.

Ma, in un mondo in continuo mutamento, la sfida più importante per i futuri lavoratori è la gestione del tempo, il cosiddetto time management: l’abilità di pianificare la routine lavorativa e considerare le urgenze delle scadenze, in modo da incrementare la produttività e l’ efficacia, sono fattori rilevanti che possono contribuire a sviluppare l’affidabilità, una soft skill costruita sulla fiducia tra il datore e il lavoratore. È l’abilità del lavoratore di svolgere qualsiasi tipo di compito richiesto, in maniera indipendente e nel minor tempo possibile. L’affidabilità e il perfetto mix di pensiero critico e gestione del tempo che collaborano in armonia.

Tuttavia questi consigli risultano inutili se non si è capaci di affrontare lo stress, un “nemico” costantemente presente sul posto di lavoro. Soprattutto in settori orientati all’utente, come la sanità e l’istruzione, il livello di stress può aumentare drasticamente. Nelle scuole, ad esempio, l’alto numero di alunni o lo scarso interesse nello studio sono elementi che portano insegnanti a situazioni di stress e fattori scatenanti che direttamente sul rendimento individuale, sia con i colleghi che con gli studenti. 

Abbiamo visto, quindi, come le soft skill siano collegate alla società in cui viviamo. Il programma Erasmus è l’opportunità ideale, sia per studenti che per docenti, per accrescere la consapevolezza culturale, iniziando nelle prime fasi della loro istruzione. Condividere idee, esperienze e opinioni con persone di diversa cultura crea un valore permanente in coloro che vogliono diventare cittadini d’Europa.

Proprio per il valore che le soft skill hanno nella crescita degli studenti, il nuovo Progetto Erasmus+ “Playing 4 Soft Skills”, di cui ETN è partner, si rivolge agli studenti dell’IFP (14-19 anni) e agli insegnanti che lavorano all’interno di programmi di istruzione e formazione professionale in tutta l’Unione europea,  con lo scopo di  migliorare le capacità di riconoscere e sviluppare competenze trasversali rilevanti, introducendo pratiche di educazione non formale, sia attraverso giochi che strumenti digitali, nel contesto dell’istruzione e della formazione professionale.

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