“La curiosità e l’avventura aiutano a crescere meglio”. Il Professore Michele Blandino sull’esperienza all’estero dei suoi studenti

Il raggiungimento delle competenze trasversali è indispensabile affinché i giovani possano costruire propri percorsi di lavoro e di vita. E’ importante che gli studenti siano formati non solo da...

Il raggiungimento delle competenze trasversali è indispensabile affinché i giovani possano costruire propri percorsi di lavoro e di vita. E’ importante che gli studenti siano formati non solo da un punto di vista accademico ma anche da un punto di vista pratico.

E’ questa l’opinione di Michele Blandino, docente del Liceo Classico “Galilei – Campailla” di Modica che organizza da tempo svariati progetti all’estero per gli studenti delle scuole superiori.

Uscire fuori dai confini nazionalispiega – significa allargare la mente, capire abitudini e culture diverse imparando a viverle anziché giudicarle, accogliere situazioni nuove.­ La curiosità e l’avventura aiutano a crescere meglio e fanno capire in anticipo cosa vuol dire vivere lontani da casa”.

Nei mesi scorsi ha accompagnato a Malaga 12 studenti del Liceo “Galilei – Campailla” che con fondi propri si sono concessi un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.

“I ragazzi hanno apprezzato l’esperienza vissuta. Per una settimana di permanenza hanno speso a testa 490 euro e circa 200 euro per il costo del biglietto aereo.

L’Alternanza basata sul management culturale si è svolta nella sede di Tribeka. Sono stati ospitati da tre famiglie con cui hanno condiviso momenti interessanti. Di mattina uscivano presto per raggiungere la struttura che li ha tenuti impegnati per otto ore al giorno divise tra insegnamenti e visite guidate. Oltre alla casa museo di Picasso hanno visitato spazi di arte moderna e contemporanea ed hanno incontrato vari artisti ai quali hanno posto tante domande. Si è rivelata per tutti e 12 una settimana entusiasmante. Mi è rimasto impresso l’ultimo giorno quando li ho visti tutti in bici per farsi un giro sul lungomare di Malaga. Un’immagine molto carina, Malaga è una piccola realtà che va vissuta. Dopo l’escursione hanno assistito ad uno spettacolo di flamenco. Personalmente inserirei in queste esperienze delle brevi gite a Siviglia o a Cordoba così da avere una visione più completa della Spagna ed aggiungerei nel programma più lezioni che spieghino meglio le reali possibilità di lavoro per chi si avvicina al mondo dei beni culturali. Per il resto ha funzionato tutto bene. Quest’anno la mia scuola si è aggiudicata un PON per cui i ragazzi che verranno selezionati non dovranno pagare di tasca propria. Stiamo portando avanti anche un altro progetto di mobilità transnazionale. Cerchiamo di profondere tutto il nostro impegno per offrire il meglio agli allievi che devono vedere il viaggio non come un’esperienza di cui avere timore ma come un’opportunità. Non bisogna pensare di non avere le capacità per riuscirci, conta molto la motivazione a partecipare al progetto. Una esperienza all’estero rappresenta un vero e proprio valore aggiunto. Posso confermare che nella mia scuola di anno in anno la percentuale degli studenti che decide di fare un’esperienza fuori dall’Italia come occasione di crescita e di formazione è sempre maggiore. E posso confermare che uno stage all’estero viene sempregiudicato positivamente dalle diverse aziende italiane.

Chi ha avuto delle esperienze di lavoro fuori dall’Italia, rappresenta, agli occhi delle aziende, una risorsa che, oltre a padroneggiare un’altra lingua, possiede flessibilità, capacità di adattamento ed apertura alle esigenze del cliente, nonché autonomia e curiosità. Un’occasione preziosa per entrare in contatto con il mondo del lavoro. I programmi dell’Unione Europea consentono di sviluppare abilità di pensiero critico, di trovare soluzioni ai problemi in maniera creativa. Gli studenti sono chiamati a mettersi in gioco, ad interagire con tutti, a considerare punti di vista differenti evitando di focalizzarsi eslusivamente sulla realtà in cui vivono. In una parola allargano i propri orizzonti. Non dimentichiamo che il futuro del mondo è riposto nelle mani delle nuove generazioni.”

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