Il mio primo giorno di lavoro

Essendo specializzato in matematica, credevo che tutto fosse uguale alla somma delle sue parti, finché non ho cominciato a lavorare con le squadre. Poi, quando divenni allenatore, capii che...

Essendo specializzato in matematica, credevo che tutto fosse uguale alla somma delle sue parti, finché non ho cominciato a lavorare con le squadre. Poi, quando divenni allenatore, capii che il tutto non è mai la somma delle sue parti – è maggiore o minore, a seconda di come riescono a collaborare i suoi membri.
(Chuck Noll, ex allenatore dei Pittsburgh Steelers)

L’ufficio è al quarto piano di un edificio bianco a Linienstrasse. Appena entro, ecco che i miei colleghi arrivano per salutarmi. Sono solo tre persone, in effetti, ma in quel frangente di confusione ebbi la bizzarra sensazione che ne fossero di più. Oltre Denitsa, mi accoglie Teresa e il dono della sua solarità coinvolgente, Jasmine con il suo viso rassicurante e la sua professionalità e poi Peter. Come posso descrivere Peter in poche parole? Peter è diventato mio amico, ho condiviso troppo con lui, e come ogni mio amico, è diventato una parte troppo profonda di me. Sintetizzare è impossibile.

Mi siedo e le ragazze mi aiutano a installare ciò che mi serve sul computer. Tra le altre cose, avevo la viva speranza che quel lavoro potesse almeno un po’ colmare la mia eclettica ignoranza in materia informatica. Un po’ (ma davvero “un po’”), ci è riuscito. Denitsa mi spiega ciò che devo fare: devo mettere in ordine le fatture, controllare la posta e segnalare ciò che riceviamo su Excel, qualche lavoro di traduzione, quando arriveranno nuovi gruppi mi rapporterò con loro.
Inizio a fare ciò che mi dice con solerzia, ho tutta l’intenzione di fare bene.

Per la pausa pranzo, le ragazze mi portano a mangiare la pizza lì vicino. La pizza non è un granché (ovviamente), ma poco importa: il loro è un gesto di accoglienza, tutto il resto non conta.
Proprio mentre sono a pranzo con loro e cominciamo a parlare che mi rendo conto di quanto e come i nostri caratteri sono diversi e di quanto ciò renderà ancora più bello collaborare tutti insieme. Ciascuno può completare l’altro, bilanciare gli eccessi che la personalità di ciascuno comporta.
La bellezza della vita non è forse stare insieme e accettare le nostre diversità con gioia e leggerezza?

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