Perché Erasmus+ e non Erasmus? Ecco spiegata l’aggiunta dell’aggettivo “Plus” al più importante programma di formazione europeo

Quando una giovane studentessa romana vide negarsi dal suo Ateneo il riconoscimento dei titoli ottenuti dopo un periodo di studi alla Columbia University di New York, il pensiero di...

Quando una giovane studentessa romana vide negarsi dal suo Ateneo il riconoscimento dei titoli ottenuti dopo un periodo di studi alla Columbia University di New York, il pensiero di un’Europa Unita iniziava a farsi strada nelle menti lungimiranti di uomini visionari che avrebbero fatto ben presto di quel sogno una realtà concreta.

Era il 1969 e Sofia Corradi iniziava così la lunga battaglia che le avrebbe valso in futuro l’appellativo di “Mamma Erasmus”, regalando a migliaia di studenti la possibilità di arricchire il proprio bagaglio personale attraverso un’esperienza di studio al di fuori dei propri confini nazionali.

Ma se l’idea del progetto è radicata in questa geniale intuizione, la sua realizzazione ha trovato attuazione grazie ad un’iniziativa dell’associazione studentesca Egee, oggi AEGEE, fondata nel 1985 da Franck Biancheri, attivista dell’integrazione europea, che convinse l’allora Presidente della Repubblica francese François Mitterrand ad appoggiare la nascita del Progetto Erasmus.

Da quel lontano 15 giugno 1987, giorno della sua istituzione, il Programma Erasmus si è rivelato uno straordinario strumento di condivisione, scambio e crescita per migliaia di studenti universitari di tutta Europa.

Considerato l’enorme successo del Progetto, si decise di ampliare la platea dei destinatari, puntando il focus sull’Apprendimento per tutta la vita.

Nacque così il Lifelong Learning Programme, per il settennio di programmazione 2007-2013, “to contribute through lifelong learning to development of the European Union as an advanced knowledge-based society, with sustainable economic development, more and better jons and greater social cohesion, while ensuring good protection of the environment for future generation”.

Istituito con Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa il 15 novembre 2006, il Programma d’Azione per l’apprendimento permanente rafforzava e integrava le azioni condotte dagli Stati in materia di formazione e istruzione, offrendo agli individui opportunità di apprendimento in tutta l’Unione Europea.

Numerosi gli obiettivi attesi:

  • Contribuire allo sviluppo della qualità dell’apprendimento e promuovere l’innovazione;
  • Sviluppare la conoscenza delle opportunità per l’apprendimento all’interno dei Paesi membri;
  • Rafforzare la coesione sociale, la cittadinanza attiva, il dialogo interculturale e l’uguaglianza di genere;
  • Aiutare a promuovere la creatività e la competitività, accrescendo lo spirito imprenditoriale;
  • Promuovere l’apprendimento delle lingue straniere;
  • Supportare lo sviluppo tecnologico
  • Contribuire a creare un senso di cittadinanza europea basato sulla conoscenza e il rispetto dei diritti umani, incoraggiando il rispetto e la tolleranza verso le altre culture.

Per perseguire questi obiettivi, il Lifelong Learning Programme fu strutturato in quattro programmi settoriali, un programma trasversale e nell’azione Jean Monnet.

Tra i 4 Programmi settoriali, coordinati direttamente dagli Stati membri, si annoveravano:

COMENIUS – Istruzione scolastica – rivolto a tutti gli attori in materia di istruzione: alunni, insegnanti, enti locali, associazioni dei genitori, organizzazioni non governative, istituzione di formazione degli insegnanti, università e gli altri educatori.

LEONARDO DA VINCI – Istruzione e formazione professionale – I progetti riguardavano sia la mobilità individuale, sia la cooperazione tra gli operatori europei della formazione al fine di migliorare l’attrattività, la qualità e il rendimento dei sistemi e delle pratiche della formazione e istruzione professionali.

ERASMUS – Istruzione superiore (mobilità e cooperazione) – Si rivolgeva agli studenti desiderosi di studiare e lavorare all’estero, ai docenti dell’istruzione superiore e al personale tecnico-amministrativo dell’istruzione superiore per la formazione all’estero. Inoltre, sosteneva la collaborazione tra istituti di istruzione superiore attraverso programmi intensivi, reti e progetti multilaterali e il coinvolgimento delle imprese.

GRUNDTVIG – il programma prevedeva come destinatari sia gli adulti coinvolti in ogni forma di istruzione non di carattere prevalentemente professionalizzante, sia alle istituzioni e alle organizzazioni idonee ad offrire o ad agevolare ogni tipo di istruzione per gli adulti – formale, non formale, informale.

Il programma trasversale si sviluppava invece in quattro attività chiave:

Attività chiave 1: Politiche di cooperazione e innovazione;

Attività chiave 2: Lingue;

Attività chiave 3: Nuove tecnologie;

Attività chiave 4: Disseminazione e utilizzo dei risultati.

AZIONE JEAN MONNET, il cui nome trae ispirazione dal famoso politico francese che dedicò tutta la sua vita alla promozione della causa europea, mirava, come ancora oggi, alla promozione e alla valorizzazione delle conoscenze sul processo d’integrazione europea tramite il sostegno all’insegnamento, al dibattito e alla ricerca nelle università.

Dal gennaio del 2014, il programma originario ha fatto spazio ad Erasmus+, il Programma di mobilità transnazionale per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020, approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa con Regolamento UE N 1288/2013, che ha ampliato i suoi confini coinvolgendo anche la dimensione lavorativa e imprenditoriale dei suoi partecipanti.

L’aggettivo “Plus” serve proprio per sottolineare che, sotto l’azione dell’Erasmus, proseguono e si rafforzano anche le azioni rivolte alle scuole secondarie superiori e alla formazione professionale, nonché ai docenti, agli educatori, agli adulti e ai giovani.

Formidabile strumento per la costruzione di uno spazio europeo dell’istruzione, il programma Erasmus+ sta contribuendo alla strategia Europa 2020 per la crescita, l’occupazione, l’equità sociale e l’integrazione, nonché al raggiungimento dei traguardi di ET2020, il quadro strategico dell’UE per l’istruzione e la formazione.

Offrendo ai partecipanti l’opportunità di acquisire competenze fondamentali da spendere successivamente nel mercato del lavoro, Erasmus+ si pone come programma essenziale per migliorare la qualità e l’efficacia del sistema d’istruzione.

È per questo che conoscere i segreti dell’europrogettazione per la scuola diventa un requisito essenziale per una classe docente al passo con i tempi.

L’europrogettazione per la scuola permette infatti di accedere alle numerose opportunità offerte dall’Unione Europea per garantire agli studenti un sistema formativo competitivo e altamente professionalizzante.

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Laureata all’IUO in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali, ha una grande passione per i viaggi, la conoscenza di nuove culture e “way of life”, lettura di romanzi, narrative, saggi. Ama stare con i suoi amici, con la sua famiglia e soprattutto con le sue splendide figlie. Nella sezione “Skills, Training and Projects” si occupa di progettazione europea e consigli per accrescere le competenze per una scuola competitiva e innovativa.

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