Europrogettazione: i vantaggi per docenti e studenti di partecipare a un progetto di mobilità transnazionale

Generazione Erasmus. È con questa espressione che vengono chiamati i tanti giovani che ogni anno scelgono di intraprendere un periodo di studi e di formazione all’estero, partecipando attivamente e...

Generazione Erasmus. È con questa espressione che vengono chiamati i tanti giovani che ogni anno scelgono di intraprendere un periodo di studi e di formazione all’estero, partecipando attivamente e concretamente alla costruzione di un’identità europea aperta e multiculturale. Una generazione nata grazie all’ambizione di una giovane studentessa romana che, al suo ritorno in Italia dopo un periodo di studi trascorso alla Columbia University di New York, vide negarsi dal suo Ateneo di provenienza il convalidamento degli esami sostenuti all’estero.

Il ricordo di quell’esperienza negativa consentì a Sofia Corradi, diventata pedagogista negli anni successivi, di battersi strenuamente per sensibilizzare i rettori delle Università di tutta Europa a riconoscere l’importanza dell’interculturalità studentesca.

Nacque così nel 1987, dopo quasi vent’anni, il Programma europeo che avrebbe cambiato la vita a milioni di studenti, offrendo loro un’autentica e preziosa esperienza di vita: l’Erasmus.

Rivelandosi come uno degli strumenti più efficaci di promozione della cittadinanza europea, come esperienza concreta e come fattore di consapevolezza, l’Erasmus ha avvicinato i giovani al concetto di Europa come spazio di condivisione e confronto, lontano dai gelidi palazzi della burocrazia.

Dal gennaio del 2014 ha preso avvio il nuovo Programma di mobilità transnazionale denominato “Erasmus Plus”. Erede diretto e prosecutore ideale dell’azione svolta dal suo predecessore, l’Erasmus Plus ha ampliato i suoi confini coinvolgendo anche la dimensione lavorativa e imprenditoriale dei suoi partecipanti.

L’aggettivo “Plus” della nuova denominazione serve ad indicare che, sotto l’azione dell’Erasmus, proseguono e si rafforzano anche le azioni rivolte alle scuole secondarie superiori e alla formazione professionale, nonché ai docenti, agli educatori, agli adulti e ai giovani. Tre attività chiave trasversali a tutti i settori sono state introdotte per una maggiore semplificazione: mobilità degli individui per l’apprendimento, cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche, ed infine riforme delle politiche.

Valorizzare le risorse umane attraverso lo sviluppo delle competenze chiave, creando un collegamento efficace con il mercato del lavoro e migliorando il sistema dell’istruzione, rappresenta l’obiettivo principale di uno degli interventi educativi e formativi più prestigiosi messi in campo dall’Unione Europea.

Ma quali sono i vantaggi reali per chi sceglie di partecipare ad un progetto di mobilità transnazionale?

È innanzitutto importante sottolineare che, per uno studente adolescente, trascorrere un periodo di vita e di studio in un altro Paese significa intraprendere un percorso di crescita personale, attraverso cui uscire dalla propria zona di confort per sviluppare senso di adattamento, capacità di autonomia e fiducia nelle proprie capacità. Immergersi in un contesto multiculturale significa, infatti, accettare la diversità per guardare il mondo con occhi diversi, aprendo la propria mente alla tolleranza e alla condivisione.

Vivere un’esperienza all’estero rappresenta anche uno strumento fondamentale per lo sviluppo delle competenze professionali dello studente che può, così, acquisire abilità tecniche e trasversali utili ad affrontare al meglio la ricerca di lavoro in un mercato sempre più competitivo. Un arricchimento culturale e linguistico, quindi, attraverso cui migliorare la propria efficienza comunicativa e decisionale grazie allo scambio e al confronto con coetanei provenienti da diverse realtà nazionali.

Ma partecipare ad un’esperienza di formazione in mobilità costituisce un’ottima opportunità anche per i docenti, che hanno così modo di acquisire e implementare la conoscenza di strumenti innovativi necessari a rispondere, con competenza e professionalità, alle esigenze formative, didattiche e metodologiche imposte da un mondo della scuola in continua evoluzione. Ampliare, infatti, il proprio orizzonte di conoscenza attraverso il confronto con esperti e colleghi stranieri rappresenta un modus operandi essenziale per acquisire nuove metodologie di insegnamento e nuove tecniche di valutazione, oltre che un ottimo modo per approfondire la conoscenza delle lingue straniere.

Infine, enormi sono i benefici che l’adesione al Programma educativo comunitario produce sull’intera comunità scolastica e sul territorio di riferimento.

La Scuola, infatti, attraverso il processo di internazionalizzazione, ha così l’opportunità di consolidare la propria reputazione, offrendo al proprio personale un’esperienza unica di formazione, utile anche a rafforzare il senso di orgoglio e di appartenenza al proprio contesto lavorativo.

L’acquisizione di nuovi contatti e la creazione di partenariati internazionali costituiscono poi il valore aggiunto di un’iniziativa educativa in continuo aggiornamento.

Formazione in mobilità, dunque, per costruire l’Europa del futuro.

 

Se volete approfondire il tema dell’Europrogettazione visitate la pagina Mobilità transnazionale: come scrivere un progetto europeo di successo

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Laureata all’IUO in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali, ha una grande passione per i viaggi, la conoscenza di nuove culture e “way of life”, lettura di romanzi, narrative, saggi. Ama stare con i suoi amici, con la sua famiglia e soprattutto con le sue splendide figlie. Nella sezione “Skills, Training and Projects” si occupa di progettazione europea e consigli per accrescere le competenze per una scuola competitiva e innovativa.

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