Didattica digitale: i docenti da semplici fruitori della rete a Digital Maker

Articolo 1, comma 124, legge 107/2015. È la famigerata Legge della Buona Scuola, la legge che ha rivoluzionato una delle istituzioni più importanti del nostro Paese e a noi...

Articolo 1, comma 124, legge 107/2015. È la famigerata Legge della Buona Scuola, la legge che ha rivoluzionato una delle istituzioni più importanti del nostro Paese e a noi più cara, la scuola. Tra i vari punti affrontati, c’è un elemento in particolare che è di fondamentale importanza. La formazione continua, obbligatoria e permanente degli insegnanti, il pilastro portante, il punto di riferimento, oltre che di partenza, per i nostri ragazzi, il futuro della nostra società. Una società in continua evoluzione, che nel giro di pochissimi anni ha assunto dei tratti e delle caratteristiche totalmente nuovi, con nuovi assetti sociali e culturali, fatti di tecnologie, multiculturalismo e inclusione, per cui la necessità di mettersi al passo con i tempi, con le nuove esigenze dei ragazzi, diventa predominante. Quando si parla quindi della preparazione dei docenti bisogna farlo alla luce di due parole chiave: sperimentazione e innovazione. È per questo che la formazione in servizio dei docenti è stata definita come obbligatoria, permanente e strutturale, un ruolo strategico per lo sviluppo professionale e il miglioramento delle istituzioni scolastiche. Alla luce di questo è stato definito così dal Piano Nazionale della Formazione il quadro delle competenze che i docenti devono necessariamente acquisire e sviluppare, per far fronte in modo efficiente e costruttivo alle varie e nuove esigenze che il mondo di oggi ci pone.

Secondo l’assioma pedagogico del sapere, saper fare e saper essere, sono stati individuati tre ambiti di riferimento, che racchiudono i punti principali dell’evoluzione scolastica.

Si tratta delle Competenze di Sistema, in cui rientrano l’autonomia didattica e organizzativa, la valutazione e il miglioramento, la didattica per competenze e innovazione metodologica; le Competenze per una scuola inclusiva, che abbracciano l’integrazione, le competenze di cittadinanza e cittadinanza globale, l’inclusione e le disabilità, la coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile, infine le Competenze per il XXI secolo ovvero le lingue straniere e le competenze digitali e i nuovi ambienti per l’apprendimento.

Quest’ultimo punto è davvero molto interessante, poiché non solo offre agli insegnanti la possibilità di mettersi in gioco, di migliorarsi e innovarsi, ma anche di collocarsi sulla stessa linea di comunicazione dei propri alunni. Spesso infatti il principale ostacolo che si frappone tra i banchi e la cattedra è proprio di natura comunicativa. Docenti e studenti infatti molto spesso non parlano la stessa lingua.

Grazie alle Competenze digitali è possibile oggi sgretolare questo muro, toccare le giuste corde che facciano vibrare l’interesse dei ragazzi, veicolare informazioni secondo i loro canali preferenziali, stimolarli e renderli finalmente fruitori attivi, consapevoli e partecipi del sapere. Il successo di questo tipo di approccio è confermato dalla presenza nelle scuole dell’animatore digitale e del team per l’innovazione, figure ormai indispensabili. L’obiettivo è quello di trasformare gli insegnanti da semplici e passivi fruitori della rete e delle nuove tecnologie, da puri consumatori di contenuti mediali, in veri e propri co-creatori di narrazioni esperienziali, di spazi virtuali condivisi e nuove metodologie. L’insegnante deve così diventare un Digital Maker, capace ogni volta di reinventare, ristrutturare e ricostruire con originalità e creatività le vecchie sovrastrutture sulla base delle nuove competenze, le competenze digitali appunto.

L’Unione Europea ha cercato di darne una definizione standard, descrivendole come “abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”. Al di là delle digital skills vere e proprie, l’insegnante deve poi diventare un ponte tra nativi digitali, immigrati digitali e Generazione Y o Millennials. Deve avere quindi una visione d’insieme che sia orientata al mantenimento dell’equilibrio e del bene comune, allo sviluppo anche delle responsabilità, dell’etica e dell’interdipendenza, perché il mare del web presenta anche rischi e pericoli. Quindi è fondamentale essere in grado di guidare i ragazzi verso un utilizzo responsabile e consapevole dei nuovi strumenti digitali. Nel web non esiste l’oblio, tutto si trasforma ma nulla si distrugge. È importante quindi una corretta produzione e diffusione di contenuti, il concetto di privacy, sicurezza e web reputation.

Acquisire le competenze digitali diventa così nel mondo di oggi uno step sempre più necessario, laddove stare al passo con i tempi si traduce nel non farsi risucchiare passivamente dal turbine della rivoluzione, ma diventare parte attiva degli ingranaggi del progresso da cui trarre, con le giuste conoscenze, solo benefici. Benefici che ricadono inevitabilmente anche sulla scuola. Si avrà così una didattica più efficace, un maggior apprendimento da parte dei ragazzi e un miglioramento del clima in classe, all’insegna del dialogo, della partecipazione e dello scambio reciproco. Per non parlare poi del miglioramento dell’autostima sia degli insegnanti, finalmente all’altezza della situazione, sia degli studenti, coinvolti attivamente nel processo di apprendimento, di cui sono loro adesso i protagonisti indiscussi.

In un’ottica di life long learning le competenze digitali sono sicuramente al primo posto, poiché racchiudono in sè le esigenze del presente ma con uno sguardo proiettato direttamente sul futuro.

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Anthea Claps

Laureata in Filologia classica presso l’Università Federico II di Napoli, ha una grande passione per l’arte, la musica e i viaggi. Animata da insaziabile curiosità, sostiene l’importanza della cultura e del “never stop training”. Con lo stesso spirito si occupa di e-learning presso ETN.

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