Ciao Antonio, uomo e giornalista europeo

La sera dell’11 Dicembre, Antonio Megalizzi si trovava ai mercatini di Natale di Strasburgo insieme a Barto Pedro Orent-Niedzielski, 35 anni, detto Bartek. Bartek era di origine polacca e...

La sera dell’11 Dicembre, Antonio Megalizzi si trovava ai mercatini di Natale di Strasburgo insieme a Barto Pedro Orent-Niedzielski, 35 anni, detto Bartek.

Bartek era di origine polacca e viveva nella cittadina francese; Antonio invece, si trovava lì da due giorni per il progetto internazionale di radio universitarie Europhonica; un progetto ambizioso, una nuova radio europea grazie alla quale giovani e studenti avrebbero raccontato l’Europa con le sue divergenze, i suoi punti di forza e le sue complessità.

Pochi minuti prima era stato alla sede del Parlamento Europeo per fare un’intervista. Forse è di questo che stava discutendo con Bartek.

O forse parlavano dei regali da fare alle rispettive famiglie, in un miscuglio di francese, italiano e inglese. Anche nel 2018, Boniek è la chiave per aprire un sorriso e poi “sei di origine polacca, qual è la pronuncia esatta di Wojtyla?”

Un sorriso, gli occhi su un potenziale regalo, poi gli spari. L’attentatore grida “Allah Akbar”, l’Isis rivendica, il solito assurdo tragitto di follia.

Chissà se prima di morire vediamo in un flash tutta la nostra vita.

Chissà cosa ha visto Antonio: la scuola, le prime passioni e i primi tormenti, l’amore per l’Europa fino ad arrivare al saluto alla madre prima di partire; una valigia chiusa e un orizzonte spalancato…una valigia chiusa è un orizzonte allargato. E poi più niente, ucciso da chi aveva un’idea diversa.
Eppure le idee non possono uccidere, le idee sono germogli di azioni, punti di partenza verso traguardi comuni, sceneggiature di futuri radiosi.

Antonio stava cercando di trasformare in lavoro una passione, diventare un giornalista e raccontare l’Europa, quell’Europa unita e cooperativa che diventa motore per il futuro di tutti gli stati comunitari e che è casa comune di tutti noi: un’Europa che è spinta propulsiva di pace, solidarietà e fratellanza.
In un post su Facebook così definiva gli euroscettici: “Gli euroscettici sono come quelli che nei film horror decidono di dividersi e staccarsi dal gruppo. Ce li avete presente? Finiscono sempre mangiati da un mostro, con noi spettatori che urliamo “idiota, te lo sei meritato!”, davanti al televisore”.

Ma, insieme ad altre 4 persone, Antonio si è visto interrompere prematuramente il suo viaggio e il suo sogno.
Le sue idee, invece, continuano ad emozionare, raccontare e a celebrare somiglianze e diversità.

 

ETN è vicina alle famiglie di Antonio e delle altre persone che hanno perso la vita in una assurda sera di Dicembre.

 On and on the rain will fall
Like tears from a star
Like tears from a star
On and on the rain will say
How fragile we are
How fragile we are
(Sting, Fragile)

 

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Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha vissuto a Torino, Barcellona, Valencia e Londra.
Appassionato di musica, letteratura, ricordi e sguardi fragorosi, in “Do you know that” scrive di elenchi, curiosità, consigli e viaggi (veri e immaginati).

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